Mese: dicembre 2013
il motivo
Uncategorizedc’era la gente che lo cercava;
c’era la gente che ci credeva,
c’era la gente che lo creava;
c’era la gente che ci sperava;
c’era la gente che se ne fotteva
e poi c’era la gente che non ci riusciva;
c’era la gente che ci si aggrappava;
c’era la gente che se lo inventava;
c’era la gente che non ne aveva bisogno
e c’era chi lo diceva ma faceva finta;
c’era poi la gente che se lo scriveva,
per tenerlo bene a mente,per non perderlo
di vista;
c’era la gente che se lo comprava;
c’era la gente che se lo scopava e
in altri casi lo partoriva;
c’era la gente che lo cambiava ogni volta
e poi invece quella che perseverava,
insisteva sempre sullo stesso;
c’era la gente che si perdeva
se non ne trovava uno.
c’era
tutta quella gente là,
e c’è ancora.
poi,un bel pò più sù,
ci stava e ci sta da un pò di tempo anche
l’universo con le sue costellazioni di
giganti rosse e supernove e chissà cos’altro.
e c’era e c’è la gente che s’incantava e che si incanta ancora a
starci su,con la punta del naso verso il cielo.
e sono sicuro che c’era e che c’è ancora, quella stessa gente, che
a quel punto se lo dimenticava,
il motivo.
e si sentiva liberata.
la torrefazione,all’ora d’aria
Uncategorizedera la torrefazione dei nostri muscoli involontari:
c’eravamo messi li tutti quanti,
col cuore in mano e in attesa del sole più caldo all’ora di punta,
per tostarlo ben bene,arrostire la buccia e
rimettercelo in petto che ancora scricchiolava con l’odore bruciacchiato.
E ad ogni sniffata ci piaceva convincerci che c’eravamo fatti più forti,più controllati,
più impermeabili a quell’immensa bruttura che c’aspettava là fuori.
ecco che facevano noi, innocenti e colpevoli durante l’ora d’aria.
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sintetizzarsi una vita
Firenze; UNAccì;Wisława Szymborska; curriculum vitae; biografia; cv; bio; sintesi; vita; il senso assente, il mio vero nomeEsattamente cosa cercano quando ti chiedono una biografia di poche righe?
Perchè si da il caso che anche la più piccola vita,pensavo,possa essere piena di minuscoli dettagli da biografia di poche righe.
Credo,per un attimo,di aver pensato – senza la benchè minima intenzione di sminuirne l’acutezza e la profondità – come la Wisława Szymborska nella sua epica “curriculum”,in una sorta di indignazione da pressapochismo,di slavate identità cadute tra faldoni di file preimpostatamente uguali,anonimi,non fosse per il nome da sostituire a piè pagina.
diceva lei:
“(…)
il curriculum dovrebbe essere breve.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e ricordi incerti in date fisse.
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all’estero.
L’appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.
(…)”
Quindi io oggi mi trovavo a sintetizzare la mia vita in un foglio virtuale intitolato Bio_Nome_Cognome.
“la mia piccola vita biologica?!” ho sbofonchiato tra me ridendo, e poi ho iniziato a scrivere con ritmo nervoso cercando di tralasciare ogni più piccolo trasporto (senza riuscirci) e ho detto:
con UNACCì ;
il modo in cui va scritto e pronunciato il mio vero nome.”
immagine: “becoming a cock”, contenuta nel progetto “Vestiti Di-segni” di Nicolò Pertoldi; Ph. di Dorotea Pace.